Terra Ignota: intervista a Vanni Santoni

vanni santoni - terra ignotaE’ uscito in libreria quasi un anno fa, Terra Ignota, primo libro “di genere” di Vanni Santoni (qui trovate la mia anteprima). Lo scrittore (e giornalista) di “Personaggi precari” (RGB, 2007), “Gli interessi in comune” (Feltrinelli, 2008) e “Se fossi fuoco, arderei Firenze” (Laterza, 2011), si è cimentato, per la prima volta, nella scrittura di una trilogia nel genere fantastico e ho avuto il piacere di intervistarlo un paio di mesi dopo l’uscita. Ero sicura di aver già inserito l’intervista sul blog ma mi sbagliavo. Sono sempre in tempo, però, vero?

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Settembre 2013: Terra Ignota. 1 – Risveglio di Vanni Santoni HG (Mondadori)

vanni santoni - terra ignotaIl 24 settembre arriverà in libreria il primo libro “di genere” di Vanni Santoni. Lo scrittore (e giornalista) di “Personaggi precari” (RGB, 2007), “Gli interessi in comune” (Feltrinelli, 2008) e “Se fossi fuoco, arderei Firenze” (Laterza, 2011), si cimenta, per la prima volta, nella scrittura di una trilogia nel genere fantastico. Ecco perché e di cosa parla.

Nessun cambio, solo sperimentazione. E’ questa l’idea alla base dell’immersione in un genere fin’ora inesplorato, motivazioni espresse recentemente in un’intervista ad Affari Italiani (qui l’articolo), un’incursione che ha anche l’obiettivo di sfatare un mito che circola da tempo in ambito fantasy: “Chi ha detto che il fantastico non possa essere anche una cosa seria?”. Come non essere d’accordo con lui? Intanto, sappiate che le lettere HG dopo il nome stanno ad indicare il percorso parallelo di Santoni rispetto ai romanzi che è sua consuetudine scrivere (e ne ha ben due in preparazione!). Continua a leggere “Settembre 2013: Terra Ignota. 1 – Risveglio di Vanni Santoni HG (Mondadori)”

Colpa delle stelle di John Green (Rizzoli)

john green - colpa delle stelle“Nel tardo inverno dei miei sedici anni mia madre ha deciso che ero depressa, presumibilmente perché non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo parecchio del mio abbondante tempo libero a pensare alla morte. Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c’è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire. (Anche il cancro è un effetto collaterale del morire. Quasi tutto lo è, a dire il vero.)”

Inizia così Colpa delle stelle, un intenso, doloroso, fantastico viaggio nella vita di due adolescenti come tanti, diversi a causa di una malattia tremenda e invalidante come il cancro.

Hazel ha 16 anni e un passato segnato dalla malattia che l’ha colpita nell’infanzia e che la porta a dover avere sempre appresso una bombola d’ossigeno per i suoi deboli polmoni. Credeva di morire Hazel, ma 3 anni prima uno speciale farmaco sperimentale ha bloccato il cancro ed è ora in regressione.

Ho amato da subito questa ragazza forte, sarcastica, cinica fino alla tenerezza, estremamente consapevole della situazione e ormai rassegnata ad una vita “diversa”.

La sua storia comincia quando la madre, ritenendola depressa, la spinge a frequentare un gruppo di supporto per i ragazzi malati di cancro (consigliato da Jim, uno dei suoi cinque medici) il cui ritrovo è ogni mercoledì sera nel seminterrato di una chiesa episcopale:

“Il mio gruppo di supporto era composto da un cast mobile di personaggi in vari stadi di malessere indotto dal tumore. Perché il cast era mobile? Un effetto collaterale del morire. Il gruppo di supporto, nemmeno a dirlo, era deprimente al massimo.”

Ed è proprio ad uno di questi incontri che si presenta Augustus Waters:

Alto, asciutto e muscoloso, faceva sembrare minuscola la sedia di plastica da scuola elementare su cui stava. Capelli color mogano, lisci e corti. Sembrava avere più o meno la mia età, forse un anno di più[…]”

Durante l’incontro Augustus (che ha avuto un cancro in una gamba che gli è stata in parte amputata) esprime la sua paura più grande, “l’oblio“, e alla richiesta di Patrick (colui che tiene gli incontri) di un volontario per rispondere al ragazzo per la prima volta Hazel alza la mano:

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