A Disabilandia si tromba: intervista a Marina Cuollo

Irriverente, dissacrante, divertente ed estremamente vero.

Sono questi gli aggettivi che vengono subito in mente pensando al libro di Marina Cuollo “A Disabilandia si tromba” (Sperling & Kupfer), un prontuario che finalmente parla in maniera chiara della disabilità senza sconti per alcuna categoria. Perché ognuno ha i propri limiti e, senza voler sminuire le difficoltà, riporta nella giusta prospettiva cosa significhi avere un handicap. Perché tutti siamo ugualmente individui con tutti i nostri problemi, con la nostra vita quotidiana che ci fa gioire o infuriare, con le piccole grandi cose che ci irritano.

Ed è forse questo che Marina ha cercato così tenacemente di trasmettere col suo esplosivo libro: siamo tutti uguali nell’essere diversi.

E’ stato per me un vero piacere poterla intervistare e, spero un giorno, incontrarla e complimentarmi con lei per questo piccolo grande gioiello, un libro dove si ride e ci si riconcilia col mondo, dove le diversità sono parte del suo bello e non un problema da nascondere o minimizzare. Ma poi, esiste davvero la cosiddetta “normalità”?

Ecco cosa ci siamo raccontate e, vi prego, leggete questo libro, condividetelo, parlatene; Marina non tralascia nessun aspetto, sfata miti e pregiudizi, crea identikit e profili.  Insomma, leggere “A Disabilandia si tromba” è il modo migliore per capire due universi tanto diversi quanto esattamente uguali.

Ah, un ultimo avvertimento: astenersi politically correct 😉

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«Sono una microdonna, alta un metro e una mentina, che ha bisogno di mostrarsi sempre un po’ incazzata con il mondo per dire la sua. Ma in fondo sono come una crème brûlée: quando rompi la crosta, sotto c’è il morbido. Ho trentasei anni, e quando sono nata nessuno ci avrebbe scommesso mille lire che ci sarei arrivata. Sono venuta al mondo con una sindrome genetica molto rara: la Melnick Needles, che non è una marca di siringhe ma un’osteodisplasia scheletrica che conta un centinaio di casi in tutto il mondo. Uso la sedia a rotelle e di notte dormo abbracciata a un ventilatore polmonare, ma rompo ancora le scatole in giro. Capirai, dunque, che quando mi presento a qualcuno il taglio di capelli non è la prima cosa che si nota.» Dalla sedia a rotelle, il suo punto di osservazione «privilegiato», Marina vede e ascolta cose sulla disabilità impossibili da immaginare per idiozia e insensibilità. Con una straordinaria ironia racconta situazioni, comportamenti, battute del normodotato medio quando si relaziona con il disabile per strada, al lavoro, negli uffici pubblici, al ristorante. Convinta che ridere di qualcosa di brutto aiuti a liberarsi da stereotipi e ipocrisie, Marina strappa tutte le etichette che spesso incolliamo su ciò che ci spaventa o che non conosciamo, e spazza via con la sua penna cinica ed esilarante tabù e preconcetti.

Titolo: A Disabilandia si tromba
Autore: Marina cuollo
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 169
Prezzo: E.14,90 cartaceo (E. 12,67 su Amazon) – E. 9,99 ebook
Data di uscita: 04 aprile 2017

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Come anticipato sopra è stato un vero piacere parlare con Marina Cuollo (ehm, ve ne accorgerete anche dalla durata dell’intervista…), ecco quindi cosa ci siamo raccontati su “A Disabilandia si tromba”:

Marina Cuollo è nata a Napoli nel 1981. È laureata in Scienze biologiche e Dottore di ricerca in processi biologici e biomolecole. Grafica pubblicitaria per scelta e mestiere, ha collaborato come autrice con il portale Pianeta Donna. Da qualche anno si occupa di discriminazioni e pregiudizi legati al mondo della disabilità fisica. Finalista della IX edizione del Concorso artistico-letterario «Il Volo di Pègaso», ha scritto il suo primo libro, A Disabilandia si tromba, per rompere gli schemi e sconfiggere molti dei cliché e dei pregiudizi sulla disabilità. https://www.marinacuollo.com/.

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