#MaggioDeiLibri: recensione I Topi di Dino Buzzati

E’ da poco in libreria una nuova edizione illustrata del racconto “I Topi” di Dino Buzzati, pubblicata dalla casa editrice Pelledoca, che nasce con l’obiettivo di proporre letture da brivido per ragazzi.

Obiettivo raggiunto con questa bellissima (e inquietante) edizione che è racchiusa in una specie di scatola che contiene al suo interno una striscia disegnata su entrambi i lati contenente il testo del racconto. Le illustrazioni di Lorenzo Conti, poi, riescono da sole a mettere i brividi nel lettore che si troverà così immerso totalmente nella lettura.

Una bella lettura per i ragazzi ma anche per gli adulti, magari insieme, magari a voce alta!

Ecco i dati sul libro e la mia recensione.

Che ne è della famiglia Corio? Cosa sta accadendo nella loro villa? È il narratore a chiederselo quando Giovanni gli invia una breve e strana lettera, scusandosi perché, dopo anni, per la prima volta non potrà invitarlo per l’estate. Ed è a quel punto che, ricordando i bei momenti passati, il narratore ricollega una serie di fatti, presagi di un orrore imminente. Rumori, stridii come di bestia, soffitti che tremano, gatti che scompaiono, l’imbarazzo dei padroni di casa attenti a nascondere l’evidenza delle cose. Sarà Giorgio, il figlio dei Corio, a svelare il segreto. Si tratta di topi, neri e grossi come mostri. Ormai sono diventati troppi, per eliminarli bisognerebbe bruciare la casa. Vivono in cantina, oltre una botola. Milioni e milioni, in un brulichio infernale che nessuno può fermare.

Racconto originariamente inserito in “Crollo della Baliverna” oggi disponibile in “La boutique del mistero”, Mondadori).

Titolo: Topi
Autore: Dino Buzzati
Editore: Pelledoca
Illustrazioni: Lorenzo Conti
Pagine: –
Prezzo: 12,00 cartacea
Data di uscita: 06 aprile 2017 (QUI lo trovate su Amazon)
Età di lettura: da 9 anni.

“Che ne è della famiglia Corio?”
Inizia così questo breve racconto del famoso scrittore e giornalista Dino Buzzati, conosciuto soprattutto per “Il Deserto dei Tartari” (1940), romanzo poi trasposto nel film omonimo.

La storia raccontata in questo breve scritto è quella della famiglia Corio ed avviene attraverso le parole di un narratore che veniva spesso invitato a casa loro per le vacanze, fino a vedersi ritirato l’invito per cause sconosciute.

Riflettendo sulle ultime permanenze, l’uomo fa entrare il lettore piano piano in un’ambientazione cupa e soffocante, in cui gli animali (i topi) sembrano volersi riprendere il proprio spazio.

Niente di violento o estremo in questo racconto che però, parola per parola, immagine dopo immagine, riesce ad insinuare sotto pelle un senso di inquietudine e disagio, come solo una buona letteratura riesce a fare.

Le illustrazioni che fanno da corredo al racconto, poi, trasformano la casa della famiglia Orio in un luogo ameno, dalle atmosfere rarefatte e oscure, instillando anche nel lettore quei brividi che possono derivare soltanto da paure ataviche e incomprensibili.

Conosco persone che soffrono di musofobia. Forse questo racconto non fa per loro, ma per tutti gli altri è assolutamente consigliato.

Voto: 

Dino Buzzati nasce a San Pellegrino, nei pressi di Belluno, il 16 ottobre 1906. La famiglia risiede stabilmente a Milano, ma trascorre tutte le vacanze estive nella villa di San Pellegrino: i due mondi (la città milanese e la montagna bellunese) ritorneranno frequentemente nella sua narrativa. Infatti, è nella villa di San Pellegrino che Buzzati scopre e sviluppa la sua immaginazione, alimentata dal rapporto con la natura, e dai libri della fornitissima biblioteca di famiglia. Inoltre durante le lunghe estati montanare, lo scrittore crea un legame inscindibile con le montagne, che lo accompagnerà tutta la vita. Dopo aver frequentato il liceo milanese Parini, viene indirizzato dalla volontà familiare verso la facoltà di Giurisprudenza ma la sua vera vocazione è però di carattere letterario. I temi principali affrontati da Buzzati nelle sue opere sono i sentimenti della paura, dell’ansia, dell’angoscia, la magia e il trascendente.

Lorenzo Conti è nato a Tivoli e vive a Roviano (RM). Ha studiato illustrazione a Roma e a Dublino. Da quando ha iniziato è stato attratto dalla poster art e da ciò che collega il lavoro dell’illustratore a un certo tipo di musica. Riuscire a ricreare qualcosa che fino a poco prima era soltanto nella sua testa è sicuramente per lui la sensazione più gratificante. Collabora con quotidiani e riviste. Ha realizzato lavori per l’editoria e il cinema d’animazione. È vincitore del premio Tapirulan per l’illustrazione.

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