Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh (Garzanti)

E’ appena uscito in libreria “Il linguaggio segreto dei fiori” dell’americana Vanessa Diffenbaugh, edito per l’Italia da Garzanti (una delle prime case editrici ad aver creduto in questo romanzo). Un successo partito ancor prima che il libro fosse stato stampato, ad aprile 2010 quando decine di case editrici di tutto il mondo se lo sono conteso durante la Fiera del Libro di Londra. Alla fine 21 di loro, per altrettanti paesi, si sono accaparrati il diritto di pubblicazione che è avvenuto proprio in maggio (il mese dei fiori) in contemporanea mondiale.

La protagonista del libro è Victoria: abbandonata in culla, ha passato la vita saltando da una famiglia adottiva ad un’altra. Victoria è una ragazza chiusa, ha paura del contatto fisico, ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. Anche quando incontra Elisabeth, l’unica persona che abbia mai rappresentato per lei una madre, incontro drammatico e sconvolgente che però riuscirò a cambiare la vita di Victoria, la donna infatti le insegna il linguaggio segreto dei fiori. Ed è proprio in loro compagnia che Victoria non ha più paura, rifugiandosi nel suo giardino segreto all’interno del parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce.

Facciamo la sua conoscenza nel giorno del suo diciottesimo compleanno quando si sveglia nel suo letto in fiamme all’interno dell’Istituto in cui risiede, vittima di uno scherzo delle altre ragazze che lì risiedono che ancora non dimenticano il suo passato di rabbia e violenza. Ultimo giorno in cui viene seguita dai servizi sociali, ultimo giorno in cui sarà qualcun’altro a dirigere la sua vita. Victoria fa le valige e si trova, questa volta, davvero sola se non per i fiori che, ancora una volta le daranno una chance: viene infatti assunta come fioraia e i suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l’anima.

Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L’unico in grado di estirparla è un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

Il libro è narrato in prima persona dalla protagonista con frequenti flashback sul suo passato. Un passato che nessuno di noi vorrebbe aver mai passato: a girovagare da una famiglia affidataria all’altra, trattata come merce o come scocciatura, addirittura facendole patire la fame per tentare di piegarla. Una ragazzina, volente o nolente, violenta, arrabbiata, incapace di amare e di sentirsi amata, che ogni giorno tenta di “farla pagare” al prossimo, chiudendosi sempre più in se stessa.

Un monito questo da parte dell’autrice che è stata lei stessa mamma affidataria e che ha avuto a che fare con ragazzi e ragazze che hanno vissuto una vita spesso terribile e dalla quale il più delle volte non riescono a riprendersi. L’autrice ha anche dichiarato che l’intento di questo libro voleva essere anche quello di porre l’attenzione su questo fenomeno che negli USA è terribile: ogni anno sono 20.000 i ragazzi affidati alle famiglie, all’età di 24 anni il 31% di loro ha fatto l’esperienza del carcere, il 25% ha vissuto come senzatetto, meno della metà ha un lavoro e solo il 3% ha conseguito un diploma di laurea. Un’accusa non tanto velata verso la società americana, un invito affinché si faccia di più per questi ragazzi. E per aiutarli ancora in modo più concredo, Vanessa ha creato Camelia, un network il cui nome nel linguaggio dei fiori significa “il mio destino è nelle tue mani”: un’associazione che aiuta i ragazzi che vivono in istituto a pubblicare i loro profili tramite internet, a raccontare la loro vita e a trovare dei genitori affidatari. In seguito questo ente non-profit avrà lo scopo di collegare ogni ragazzo ad una comunità (associazione sportiva, club femminile, gruppo confessionale) che gli possa essere di supporto nella transizione all’età adulta. La sua speranza, come indicato nell’intervista presente in fondo al libro, è quella che “anche in chi legge il mio libro nasca un interesse a conoscere e sostenere queste persone nella propria comunità”.

Molto interessante la genesi del libro, ispirata all’autrice dalla lettura di un vecchio libro sul linguaggio dei fiori scoperto, quando aveva solo 16 anni, in un negozio dell’usato.  Rimase così incantata da quel libro da non essersene più dimenticata. Tanto che quando pensò ad un libro da scrivere Victoria e il linguaggio dei fiori le vennero in mente insieme. E’ infatti interessante come una ragazza che ha difficoltà nelle relazioni umane, tenti di comunicare utilizzando un linguaggio così affascinante ma pressoché dimenticato, che nessuno capisce, com’è quello dei fiori.

Vanessa Diffenbaugh è una scrittrice americana, nata a San Francisco e cresciuta a Chico. Ha studiato scrittura creativa a Stanford e ha insegnato arte e scrittura a giovani abitanti di comunità a basso reddito. Attualmente vive a Sacramento, in California. Ha lavorato a lungo nel settore dei servizi sociali ed è stata in Italia in questi giorni proprio per firmare le copie del suo libro a Milano (giovedì 12 maggio ore 17.20) e per presentare questo suo primo libro alla Fiera del Libro di Torino (sabato 14 maggio ore 16.00).

Spesso i libri che hanno un così ampio richiamo si rivelano poi essere un bluff. In questo caso invece consiglio la lettura de Il linguaggio segreto dei fiori, un libro delicato come un petalo di rosa ma duro come la roccia, in grado di emozionare ma anche far arrabbiare, un libro non semplice ma che arriva diretto al cuore del lettore.

Molto utile: in fondo al libro troverete anche il Dizionario di Victoria così potrete fare regali floreali … azzeccati!

La Garzanti per l’edizione italiana ha avuto un idea, a mio parere, molto carina: pubblicare il libro con 4 copertine, ognuna con un fiore diverso, per consentire a tutti di scegliere quello con il messaggio che sente più vicino (cavoli, le vorrei tutte!). Sotto trovate tutte le copertine disponibili: Buganvillea (passione), Camomilla (forza nelle difficoltà-il mio libro ha questa copertina!), Gerbera (allegria) e Rosa (grazia, eleganza).

Ma questo non è tutto, potrete trovare il libro anche su Facebook e i risultati del concorso ispirato a Il linguaggio segreto dei fiori sulle pagine di Vanity Fair e qui on-line (su Vanity Fair c’è anche una bella intervista a Vanessa Diffenbaugh, la trovate qui).

Infine, vi segnalo il sito dedicato a Il linguaggio segreto dei fiori che trovate qui e il booktrailer del libro:

15 pensieri riguardo “Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh (Garzanti)

  1. dicono che la copertina di un libro è la cosa più importante,bèh io sono una di quelle,infatti di questo libro mi ha colpito tantissimo,è stupendo.Anche se non ho avuto la possibilità di ammirarlo su di uno scaffale,ma sul web mi ha affascinato molto …..non vedo l’ora di leggerlo per scrivervi un altro commento nel quale esprimerò il mio parere sicuramente positivo vedendo quali sono le premesse!!!!!spero di non essere delusa!!!!!!!

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      1. Ciao Noemi, la Diffenbaugh ha dichiarato che tutto è partito dal dizionario The Floral Offering: a Token of Affection adn Easteem; Comprising the Language and Poetry of Flower di Henrietta Dumont uscito nel 1851. Gli altri dizionari consultati dall’autrice sono: The Flower Vase di S.C. Edgarton, Language of Flowers di Kate Greenaway, The Language and Sentiment of Flower di James D.McCabe e Flora’s Lexicon di Catherine H.Waterman.

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  2. Questo romanzo è davvero molto bello, ben costruito ed appassionante, soprattutto per il personaggio di Victoria, che riesce sempre a stupirti nella lettura, è imprevedibile e molto istintiva.
    Comunque anche io ho il libro con una quinta copertina diversa, quella con un bel tulipano.

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  3. Io lo sto leggendo ora, e visto che è la quarta ristampa ho trovato la copertina con un tulipano: Dichiarazione d’amore 🙂 sono arrivata a metà in un giorno, è stupendo!

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  4. ho letto il libro ed è fantastico … però ha fine libro scrive che sta scrivendo 1 altro libro …. per favore mi potete dire come si intitola ??? grazie:)

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  5. Un libro eccezionale, con una grande forza che ti fa riflettere, appassionare e amare.
    Un grazie di cuore alla sua autrice.

    Andrea

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  6. qualcuno sa dirmi qual è il libro che ha ispirato la scrittrice…nell’articolo si parla solo di un vecchio libro sul linguaggio dei fiori.grazie

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    1. Ciao Stefania, nelle note dell’autrice, a fine libro, la Diffenbaugh dice che tutto è partito dal dizionario The Floral Offering: a Token of Affection adn Easteem; Comprising the Language and Poetry of Flower di Henrietta Dumont uscito nel 1851 ma presto si è accorta che il libro era contraddittorio in alcune parti e, come fa anche Victoria nel libro, ha consultato e confrontato diversi dizionari analizzando i significati dati da ciascuno per scegliere quello che piùà si addiceva, e quando non era possibile trovare una motivazione scientifica sceglieva quella più ricorrente. Gli altri dizionari consultati dall’autrice sono: The Flower Vase di S.C. Edgarton, Language of Flowers di Kate Greenaway, The Language and Sentiment of Flower di James D.McCabe e Flora’s Lexicon di Catherine H.Waterman.

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